Campagna (Capitolo 1)

Dungeon Master Dom Set 28, 2008 6:55 pm

E' mattino presto alla Locanda di Braccio Amico, e alcuni viaggiatori occupano come al solito il locale di Bentley Mirrorshade.
Ma oggi è un giorno diverso. Seduto vicino al bancone, un uomo vestito in abiti eleganti e con due guardie bene armate al seguito scruta gli avventori e tiene d'occhio la meridiana solare.
Manca poco all'appuntamento ma ancora nessuno sembra aver risposto alla chiamata, quando uno alla volta alcuni uomini ben equipaggiati entrano nel locale.
La mezza dozzina di avventori si girano per guardare i nuovi arrivati, ma presto distolgono lo sguardo e tornano ai loro affari, mentre l'uomo al banco accenna un mezzo sorriso.

Spoiler:

Paulus Dom Set 28, 2008 8:12 pm

Di buon mattino, Shaun arrivò nella Locanda di Braccio Amico, pronta ad offrirsi per risolvere i problemi presenti con i briganti locali, speranzosa che un successo avrebbe migliorato la sua posizione nei confronti dell'Organizzazione. Arrivando notò altri uomini nei pressi dell'edificio, ben equipaggiati e apprentemente esperti avventurieri. Una volta scesa da cavallo e affidatolo ad uno stalliere li vicino dopo avergli lanciato una moneta di rame, Shaun si avviò all'interno della Locanda contemporaneamente a quegli altri individui che aveva notato un attimo prima.
*Accogliente* pensò, dopo aver gettato un rapido sguardo a destra e a sinistra. Subito riconobbe l'uomo elegante seduto al balcone come l'autore del manifesto relativo ai briganti e, dopo essersi sollevata il cappuccio, lasciando così liberi i lunghi e bellissimi capelli, di color castano, si avvicinò con passo lento ma sicuro verso l'uomo, accennando un mezzo sorriso.
"Salve a Lei, Sir" iniziò, con un tono calmo e deciso "Presumo che sia Lei che abbia affisso quel manifesto relativo a certi briganti, e sono dunque qui per offrirLe i miei servizi nella risoluzione di questo annoso problema" continuò, scostando il mantello per mostrare la spada e l'arco che indossava "che sarà archiviato in men che non si dica!"

Vooderen Lun Set 29, 2008 9:15 am

Giunse in città al mattino presto, dopo aver fatto una breve perlustrazione di una parte del bosco per assicurarsi che non vi fossero problemi, diretto verso la Locande del Braccio amico. Passò per molte vie e vicoli, molte case, troppe per i suoi gusti. così giunto nei pressi della locanda fu già stanco della vista di quel pessio luogo e avrebbe desiderato tornarsene nel bellissimo bosco da cui era venuto.Ma non poteva lasciarsi sfuggire la possibilità di far soldi, di eliminare quei banditi, non per avidità ne per far un favore alla legge, ma perchè questo sarebbe significato fare un passo avanti verso il compimento dei suoi piani, dei suoi progetti, delle sue vendette.Così rrivato di fronte alla locanda, ancora avvolto dal suo mantello scese dal fedele cavallo, e, per evitare inutili problematiche lo portò allo stalliere, il quale sentì dopo il rumore di due monete di rame, poche fredde parole del druido che intimava che il suo cavallo fosse lasciato in pace. Voleva evitare che il suo compagno vipera, lasciato in una sacca del cavallo per e difenderlo e riposarsi, fosse disturbato e fatto intervenire, perchè sarebbedovuto inutilmente scappare, cosa che lui odiava fare. Fatto ciò entrò nella locanda ancora ammantato e, guardatosi attorno, dopo diverse occhiatacce lanciate agli avventori, individuato colui che poteva essere l'autore della richiesta si avviò verso di lui e, notato di non essere il primo arrivato si affiancò ad una giovane che stava interloquiendo con l'elegante signore e si mise in ascolto per raccogliere piu informazioni possibili. La sua presenza bastava per far capire i suoi interessi pensò, quindi non c'era necessità di dire nulla. Così da sotto il cappuccio esaminava la situazione e attendeva che si decidesse il da farsi.

dario891 Lun Set 29, 2008 4:59 pm

Appena entrato nella Locanda,Darkon aveva notato il tipo vestito in maniera sfarzosa,capendo subito che era quello l'uomo alla ricerca di avventurieri.
Per evitare brutti inconvenienti però Darkon era rimasto in disparte a bere un boccale di birra finchè non vide arrivare due tipi che si unirono all'uomo elegante e alle sue guardie;*Perlomeno non sono stato l'unico a fidarmi di sto tipo e venire fin qui..Voglio proprio vedere cosa intende per "lauto ricompenso" questo montato.*
Finita la birra si alzò dalla sedia e dopo essersi guardato intorno si avvicinò agli altri mimando un saluto con un rapido movimento della testa e abbozzando un ghigno.

Pain27 Mar Set 30, 2008 3:53 pm

Dopo aver (->esser? WTF...) smontato da cavallo e averlo affidato a una stalla nei dintorni della locanda,Erren entra nella stessa.Nota che qualche sguardo è fisso su di lui,come se il suo arrivo fosse qualcosa di sgradito e fuori dalla norma.Infastidito da ciò,squadra di rimando un avventore a caso,finchè quello non abbassa gli occhi.Dopodichè getta l'occhio su un uomo di alto rango,che ha tutta l'aria di essere il mittente dell'annuncio,e soprattutto dà idea di poter pagare una somma cospicua.Stringe il pugno sinistro più volte,come da abitudine quando non è a suo agio,e prende posto al bancone,in attesa di novità.

SparkLone Mar Set 30, 2008 5:00 pm

Vaaun, la veste nera a coprirlo come una cappa di buio che esorcizza l'alba, entrò a testa alta nella locanda.
Lo sguardo in avanti, fisso nello studiare la stanza, il cavallo e l'equipaggiamento sorvegliati dalle monete di rame lasciate al garzone, ogni indizio della sua persona nascosto.
La stanza iniziava a riempirsi, il referente per il suo incarico era evidentemente la persona meglio vestita della sala. Si avvicinò senza badare al resto. *Mioddio. Quanta inutilità in questo stanzone. Speriamo di uscirne al più presto*

*...tantopiù che quell'idiota del locandiere pare avere una maledetta predilezione per la luce.*

Non servivano le parole, avvicinarsi all'uomo e notare chi lo circondava era più che sufficiente. Potevano andare bene, anzi, sembravano abbastanza giovani e pieni di quel non so che destinato a sparire con gli anni. Poteva prendere due piccioni con una fava, anzi, più di due. Ma avrebbe rinviato per un poco qualsivoglia giudizio.

Un cenno del sopracciglio segnalò all'uomo che anche lui era della partita,

un colpo di tosse tradì cotanta entrata silenziosa e discreta.

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